Protesta il popolo dell'IperSimply. Un plotone di politici a Piano d'Accio: «Rinviare la chiusura e venga quaggiù chi può decidere» FOTO

TERAMO – Armati di megafono, di volantini, tutti nelle divise rosse familiari ai tantissimi clienti quotidiani, i 53 dipendenti dell’IperSimply di Piano d’Accio a rischio chiusura dal 30 settembre hanno animato il presidio sindacale organizzato dinanzi all’ipermercato, accompagnato dallo sciopero compatto. «Lavoro qui dal primo giorno – ha detto Annamaria -, abbiamo sempre dato tutto e abbiamo ricevuto sempre grandi complimenti per i nostri risultati. All’improvviso è così che ti ringraziano, mettendoti alla porta. E pensare che ogni anno pubblicizziamo il nostro sostegno a Telethon… è questo il vero volto solidale di questa azienda?» Alcuni di loro, come i rappresentanti della Rsu, Concetta Murri e Mario Maselli, vivono la difficile situazione di tenere unito il gruppo che vive una complicazione in più, perchè dei 53 dipendenti, 39 sono mamme di famiglia e 33 di loro hanno un contratto part time. Lo sciopero, compatto, ha costretto la direzione del supermercato del Gruppo Sma ad aprire soltanto una o due casse con personale di ripiego (con due amministrativi) e limitare al massimo le operazioni. Ma di clientela se n’è vista pochissima. E quella poca è stata sensibilizzata al problema dai dipendenti e dai sindacalisti all’ingresso, che sono tornati indietro con le buste vuote In serata si sono riuniti nei locali del Centro per i Servizi del Volontariato per valutare la situazione, commentare gli incontri di oggi e i contributi di solidarietà, stabilire cosa fare da oggi in poi.
A sostenerli un nutrito gruppo di politici. Ill sindaco Gianguido D’Alberto, accompagnato dal presidente della Provincia, Renzo Di Sabatino, e da quattro assessori comunali (il vicesindaco Maria Cristina Marroni, Stefania Di Padova, Valdo Di Bonaventura e Antonio Filipponi), ha incontrato il responsabile dell’Area Centro della Sma, Lorenzo Bertini. Alla delegazione si sono aggiunti il deputato Cinquestelle Fabio Berardini, il capogruppo di Insieme Possiamo, Andrea Core, quello del Pd, Luca Pilotti, quello di Fratelli d’Italia, Raimondo Micheli, i consiglieri Lanfranco Lancione, Piergiorgio Passerini, Maurizio Verna e Pina Ciammariconi. Sul finire della mattinata ha fatto un salto anche la senatrice Stefania Pezzopane e c’era anche il coordinatore provinciale della Lega, Pietro Fioretti. Il sindaco, assieme al presidente della Provincia, Renzo Di Sabatino hanno ribadito la richiesta di affrontare in un tavolo itituzionale e sindacale la trattativa. Non è escluso che si possa tenere mercoledì prossimo, a Teramo o a Pescara. Ma ci sono tre condizioni preliminari – ha spiegato D’Alberto -: far slittare la data della presunta chiusura, la presenza su Teramo per affrontare questa crisi di un referente istituzionale in grado di ascoltare e con potere decisionale, unico tavolo di trattativa al quale oltre alle istituzioni ci siano anche i sindacati».

Mentre la deputata Dem, Stefania Pezzopane, si dice allibita da quanto sta accadendo all’IperSimply di Teramo e si impegna ad «interessare il Governo ed il Parlamento attraverso una interrogazione urgente e non solo», il consiglio comunale di Teramo si appresterà, nella riunione di martedì prossimo, a discutere un ordine del giorno straordinario congiunto. Lo anticipa il capogruppo di Insieme Possiamo, Andrea Core: «Siamo certi che su un tema assai delicato come questo, l’Amministrazione comunale tutta, a prescindere dai colori politici, saprà dimostrarsi compatta nel lavorare per la nostra città».